Roma, 30 Gennaio 1998 Ieri sera è andata in onda, su Italia 1, la trasmissione Moby Dick, alla quale erano stati invitati numerosi genitori di bambini cerebrolesi. Questi avevano accettato con l'unico scopo di fornire, ad altre famiglie interessate allo stesso problema, informazioni dirette sulle opportunità di riabilitazione e sugli aspetti estremamente positivi che comporta la vita accanto a questi bambini. Riteniamo che lo scarsissimo spazio dedicato alla lesione cerebrale infantile non giustificasse assolutamente il numero di persone invitate, la maggior parte delle quali non ha avuto alcuna occasione di intervenire. Abbiamo chiesto più di una volta di poter dire la nostra ma ci è stato negato confermando, con il passare dei minuti, il taglio che si stava dando alla trasmissione, e che ci era stato prospettato tutt'altro nel momento in cui siamo stati invitati. In prima persona quali genitori di Letizia, la bambina cerebrolesa sulla quale è andato in onda il servizio di Federica De Denaro che è stata l'unica, nel corso della trasmissione, ad aver posto l'accento sulle grandi possibilità di recupero che esistono per questi bambini, ma anche cogliendo gli umori degli altri genitori presenti tra il pubblico, riteniamo che le immagini dei nostri figli abbiano assunto, contro il nostro volere, un aspetto tutt'altro che positivo limitando tutto all'eroica adozione del piccolo Alberto, ai genitori del quale va la nostra ammirazione. In questo modo viene vanificato l'impegno costante che genitori come noi compiono ogni giorno per informare altri genitori sulla possibilità di trasformare quella che viene spesso dipinta come una tragedia, in una testimonianza di fede e di speranza. Sorgono quindi spontanee alcune domande: per quale motivo il servizio su Letizia (ripetiamo, l'unico in ottica positiva) è andato in onda in chiusura di trasmissione mentre era in programma alle 21,58 seguito da un'intervista ai genitori, che non c'è stata e al termine del quale non si è ascoltata una parola di commento da parte di Santoro? E ancora, a quale titolo è stata invitata una persona assolutamente non coinvolta né riguardo la cerebrolesione infantile né tantomeno al tema "Gabriele" (che a noi era stato prospettato solo quale "spunto" della trasmissione) e che si è potuta permettere, senza alcuna reazione da parte del conduttore, di accusarci apertamente di incoscienza per aver messo al mondo i nostri figli? A questo punto crediamo di aver preso parte ad un qualcosa che assolutamente non rappresenta il nostro punto di vista e che invece offre un'immagine distorta della vita con i nostri bambini che non sono affatto umiliati e infelici ma sereni e pieni di voglia di vivere e dai quali abbiamo tutti molto da imparare. Tuttavia la sensazione per noi più sconvolgente è quella di aver appoggiato, nostro malgrado, un messaggio subdolo: quello che i bambini le cui funzioni cerebrali sono lese non abbiano il diritto di vivere la propria vita (magari a favore di chi il cervello ce l'ha integro?) nella società e nella propria famiglia, quest'ultima dipinta come un insieme di individui che sopravvivono di illusioni nel pieno rifiuto della realtà. I genitori di Letizia http://www.club.it/letizia/ e.Mail: simo.tony@flashnet.it
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