Essere Disabili in Usa ed Italia - La legge 39/1989: Barriere architettoniche

Ultimo Aggiornamento: Monday, 29-May-2006 06:13:14 PDT

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ESSERE DISABILI in USA e ITALIA

N.B.: Il signor Giovanni Del Zanna ci ha gentilmente segnalato che la legge sotto menzionata è in realtà la legge 13 del 9 gennaio 1989.
Ringraziamo il signor Del Zanna per la precisazione.

Tempo fa ho avuto occasione di leggere un articolo riguardante una legge
emanata in USA sulla disabilità mi è parsa molto importante percè, a mio
avviso, tratta il problema correttamente.
La legge che è del 1992, si titola ADA (American with disability Act) ed è
praticamente una legge nazionale contro la discriminazione per disabilità
Tocca diversi aspetti della vita pubblica e della politica, contemplando
poche ma fondamentali regole, quali quelle di imporre che ogni edificio,
mezzo di trasporto, scuola, locale per divertimento sia accessibile a tutti.
Prevede inoltre la non discriminazione nei posti di lavoro ed è a questo
proposito significativo che nei moduli delle domande di assunzione sia
vietato qualunque riferimento allo stato fisico della persona. In caso di
discriminazione, il disabile si pur appellare al tribunale e pretendere di
essere reintegrato e risarcito.
H una grande vittoria della battaglia sui diritti civili; in questa legge viene
riconosciuto al disabile il diritto ad affermare la propria identità senza
essere definito diverso; viene sancito il diritto ad essere accettati alla pari
con gli altri cittadini, chiedendo "aiuto e assistenza" il meno possibile e
offrendo in cambio l'impegno a fare la propria parte attraverso lo studio, il
lavoro, il pagamento delle tasse, per unire il proprio talento a quello degli
altri. Purtroppo in Italia le cose vanno diversamente.
La legge 39/1989 prevede che tutti gli edifici privati nuovi o ristrutturati
siano privi di barriere architettoniche. In realtà molti soggetti, per aggirare
l'ostacolo, hanno operato ristrutturazioni facendole passare come
manutenzione ordinaria. E per gli edifici pubblici, compresi i mezzi di
trasporto pubblico, si è fatto troppo poco, nonostante che le diverse leggi (la
prima risale al 1971), ne prevedano l'accessibilità. Inoltre, alcune
associazioni storiche che "tutelano" gli handicappati, hanno tutta la
convenienza che i disabili vengano considerati come soggetti passivi a cui
dare assistenza e non opportunità ed uguaglianza.
Poichi hanno rappresentanze in commissioni sanitarie e in quelle per il
collocamento al lavoro e possono trattenere parte delle pensioni di
invalidità e delle indennità di accompagnamento, tendono a favorire la
moltiplicazione degli invalidi per avere sempre piy potere politico,
amministrativo ed economico.
Ma se la legge e uguale per tutti, deve proteggere l'identità di tutte le
persone, senza riguardi a maggioranze o minoranze, a culture dominanti e a
comportamenti di vita diversi.
Bisogna pretendere di essere accettati alla pari, uguali e non somiglianti.
Non c'i tempo da perdere per chi ha a cuore i propri diritti e quelli di tutte
le minoranze.

              Carla Castagna 

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