Logo de L'Orsa Minore

Ultimo Aggiornamento: Monday, 29-May-2006 06:13:05 PDT


Non so cosa e come poter scrivere quanto ho vissuto in Albania fra tanta gente albanese kosovara bisognosa di tutto dalle cose materiali a quelle morali.

Voglio cercare innanzitutto di farvi intuire, di che paese si tratta, da alcuni episodi che mi sono capitati sin da quando sono salito sul traghetto, a Bari per arrivare a Durazzo la notte tra il 1 ed il 2 maggio del 1999.

Il traghetto e’ quello dell’Adriatica, una compagnia privata italiana, mi trovo insieme ad altre 4 ragazze, una di Roma, due della Sicilia ed un’altra della provincia di Cosenza.Oltre a noi altri civili, di cui diversi giornalisti alla ricerca della notizia tragica da riportare… cio’ che piu’ trovavo assurdo era la differenza di spirtio che c’era tra i diversi passeggeri, noi con messaggi di pace e di aiuti umanitari, i giornalisti con la ricerca spasmodica di scoop e tanti tanti giovanissimi ragazzi kosovari accorsi da ogni parte dell’Europa appena arruolati nell’UCK, con la voglia di combattere per liberare il proprio paese. Tutti molto giovani, tra loro anche alcune ragazze con tanto di mimetica militare, pronte a cucire sulle divise i diversi stemmi dell’UCK, come tatuaggio di riconoscimento.

Arrivo a Durazzo, i militari scendono marciando ed urlando l’inno dell’UCK, i giornalisti pronti con le telecamere e noi allibiti da quanto ci stesse accadendo intorno. Polvere, solo polvere tutta intorno al porto, poche strade asfaltate e con tante buche, tombini scoperti, carri armati, camionette militari con a bordo militari armati… come e’ diverso vedere queste immagini in televisione dal vederle qui, con i propri occhi.

La strada che porta a Tirana e’ decisamente disastrata, ogni 20-30 metri ci sono bunker da dove i militari controllano quanto accade intorno. Sono circa 35-40 km di percorso ma si impiega piu’ di un’ora e mezza per arrivare al Campo Don Bosko di Tirana. Ci danno un letto ed un comodino, questo sará il nostro alloggio per il prossimo mese. immediatamente facciamo un primo giro per il campo profughi allestito all’interno del centro sociale e subito si viene a contatto anche con la realta’ del campo. La protezione civile italiana ha allestito 130 tende per i 1000 Kosovari ospitati, tutto e’ abbastanza ordinato ma ancora non mi rendo conto dell’organizzazione che c’e’ dietro e di tutte le persone che lavorano, sono ancora frastornato.

Cio’ che mi colpisce e’ la semplicita’ e la benevolenza di queste persone che non facevano altro che chiedere di entrare nelle proprie tende per offrirci anche solo una frutta o un caffe’…assurdo vero ? non hanno nulla e quel nulla che hanno sono disposti a darlo con estrema bonta’ e semplicita’. Tante donne, tanti bambini piccoli sono circa il 60% delle presenza al campo, uomini anziani e ragazzi in eta’ adoloscenziale.

Qualche giorno per capire cosa fare come integrarsi e poi si e’ parte di loro.

Vista la mia esperienza nel campo informatico il responsabile del campo mi propone di dare il mio supporto per l’installazione di un paio di PC che serviranno per la gestione del magazzino e per la scuola che si sta avviando.

Altro mio compito era quello di girare per due zone di Tirana ed esattamente Laprake e Breglumasi per cercare famiglie kosovare ospiti presso famiglie albanesi per registrarle e per poter dare loro aiuti sia di tipo alimentare che igienico sanitario. Entrare in queste stanze dove dormivano mangiavano in 13/14 avvolte anche 20 persone, i volti affamati di tutto, queste persone hanno perso tutto, alcuni di loro sono riusciti a portar via dei soldi e delle fotografie….le fotografie fermano il tempo.

Tutti i pomeriggi ero poi impegnato nell’animazione di bambini albanesi e kosovari di Breglumasi, una delle zone piu’ difficili di Tirana, circa 400 bambini uno piu’ dell’altro e pronti a tirare sassi….e’ in questo modo che misurano il bene che ti vogliono, per giorni ho avuto lividi sulle gambe. i pomeriggi con loro erano davvero particolari e sempre pieni di imprevisti, cosi violenti e cosi indisciplinati, salgono su impalcature sul cancello del recinto si picchiano fra di loro piangono …e poi immancabilmente qulcuno si fa male e via di corsa al campo in infermeria, una volta punti in testa o un dente rotto etc etc… del resto per il tipo di vita che fanno …e che hanno fatto.

Alcuni bambini si riuniscono in piccole stanze del centro sociale poi mi chiamano e mi cantano una canzone di un cartone animato in italiano…

Riusciamo a farli disegnare a gruppi mentre altri giocano fuori all’aperto. il disegno e’ l’espressione piu’ bella e piu’ vera che un bambino puo’ dare, ed e’ facile intuire la loro disperazione ed il loro intimo dolore, i colori poi evidenziano tutto…

Grazie ai diversi aiuti che ci arrivavano dall'Italia siamo riusciti a far felici tanti bambini distribuendo almeno una volta alla settimana dei giocattoli che con tanto affetto bambini italiani hanno mandato. Ogni volta preparavamo dei piccoli pacchi con giocattoli, latte e caramelle. La distribuzione era sempre un momento di grande eccitazione per tutti, curiosi di vederne il contenuto

Nell’avanzare dei giorni avanzano anche i rapporti con tutte le persone che riesco a conoscere, sono loro che appena mi vedono mi dicono "Mirmingesse" che sta per "Buongiorno", ogni pomeriggio a Breglumasi vengo a conoscenza delle diverse storie vissute dai bambini, avvolte lo ammetto era il mio egoismo che voleva sapere e conoscere le disavventure che avevano vissuto.

Nel campo nasce una rapporto piu’ stretto con alcuni dei ragazzi, Alban 18 anni diplomato parla molto bene l’inglese, a tempo perso faceva il dj, Sokol, 17 anni studente e Nasser 22 anni insegnante di inglese. Anche loro hanno perso tutto ed hanno una gran voglia di lavorare per se stessi e per gli altri, riusciamo ad inserirli in uno dei nostri lavori al magazzino per aiutarci a preparare i pacchi per la distribuzione dei viveri alle famiglie kosovare esterne.

I giorni volano mentre il caldo e le cose da fare aumentano sempre di piu’. Riesco ad andare al campo di Kukes al confine tra Albania e Kosovo grazie agli elicotteri messi a disposizione dall’Aeronautica e dall’Esercito italiano, con i miei occhi vedo la realta’ del primo campo dove tutti i kosovari che entrano in Albania devono sostare per essere poi smistati negli altri campi. Ci sono circa 7000 persone, prevalenza donne e bambini, tutto il campo e’ organizzato da Missione Arcobaleno tutto italiano, con tanto di ospedale da campo gestito dalla Croce Rossa italiana.

Alcuni giorni ho accompagnato genitori e bambini a Rinas, l’aeroporto di Tirana, che partivano per l’Italia per essere urgentemente operati o che necesitavano di cure particolari che li non sono in grado di dare, alcuni di loro hanno di nuovo vissuto il dramma del distacco, ma questo sicuramente e’ temporaneo e lo sanno.

Tra le tante peresenze nel campo anche 9 o 10 donne in stato di gravidanza ed una di loro, a segno che la vita continua, ha dato alla luce una splendida bambina, ancora senza nome, la mamma aspetta infatti di rivedere il marito che purtroppo non sa dove si trovi in questo momento, sono stati separati durante l’evacuazione.

Ogni notte sopra le nostre teste passano in cotinuazione aerei carichi di armi, sono velocissimi in pochi secondi non si distinguono piú, si dirigono verso il nord verso il Kosovo, mentre non molto lontanto dal campo si sentono scariche di mitra, regolamenti di conto….

Il giorno del mio rientro in italia comincia ad avvicinarsi, e’ dura solo pensare di dover lasciare tutto, sono spinto a rimanere… ma per ora non posso e forse non e’ neanche giusto, so di certo che questo mese rimarra’ per sempre un mese speciale per me.

Avrei voluto raccontare molte altre cose ma le parole non rendono cio’ che ho visto, momenti difficili uniti a momenti quasi sereni che noi volontari cercavamo di creare per allegerire la tensione. Emozioni e vissuto non descrivibile…perderebbe solo di qualita’.

colored line

Bottone Cerca
[Cerca...]
Bottone Mappa del Sito
[Mappa...]
Bottone Novità
[Novità...]
Bottone Domande e Risposte
[Q&A]
Bottone Informazioni
[Info...]
Icona Classificazione RSAC
[RSAC]
Icona Classificazione ICRA
[ICRA]
[ Questo sito NON fa uso di cookies ]
colored line


I nostri Siti amici (supporto o finanziatori): EDC-Consulting | Web4Unity | Time Management