1a Conferenza Nazionale sulle Politiche dell' Handicap
Accessibilita', mobilita', comfort urbano
Ultimo Aggiornamento: Monday, 29-May-2006 06:13:12 PDT
Dalla città ostile alla città amica
- I centri urbani ed i relativi sistemi per la mobilità sono scomodi per tutti e per molte persone sono addirittura impraticabili. Su questo vi è convinzione generale. Ugualmente, siamo tutti convinti che per migliorare gli spazi costruiti e le nostre città sia possibile utilizzare leggi che esistono da tempo.
A partire dal 1971, una serie di provvedimenti, ha sancito impegni ed obblighi per tecnici ed amministratori, anche se in quell'epoca la necessità di quei provvedimenti non era stata ancora assorbita culturalmente. Per questo, fino a poco tempo fa, non si è avuto, o quasi, alcun risultato positivo sul territorio.
Negli anni è però notevolmente aumentata, esercitando una pressione sempre maggiore, la somma di tutte le persone che hanno cominciato a capire che questa scomodità era una "scomodità senza senso" e che la "città handicappata", piena di ostacoli, poteva, e doveva, essere modificata.
Queste pressioni hanno portato alla emanazione di ulteriori leggi importanti tra le quali la 13/89, il DM 236/89, la 104/92, "legge quadro" sull'handicap e il DPR 503/96.
Attualmente quindi, le disponibilità normative sull' accessibilità ed il superamento delle barriere architettoniche, sono notevoli, ma evidentemente, sono ancora gestite con strumenti inadeguati.
I problemi conseguenti hanno ricadute negative di tipo sociale ed economico, su un'ampia fascia di persone con svantaggi per una ridotta mobilità (60/80 milioni nella Comunità Europea).
E' necessario, pertanto, invertire la tendenza e potenziare le azioni concrete che attuino le leggi ed abbiano efficacia per rendere lo spazio costruito, i sistemi di trasporto ed il territorio, realmente vivibili da parte di tutti i cittadini.
Occorre superare l' incapacità espressa dagli Esecutivi fin qui succedutisi, nel porre con decisione, continuità ed adeguate risorse umane e finanziarie, tra le priorità da affrontare, anche quella relativa alla fruibilità urbana e della mobilità in modo generalizzato, con particolare riguardo per chi ha difficoltà motoria o sensoriale.
Il problema è quello di far entrare a piccole dosi, ma nella testa di tutti, il fatto che progettare una città senza ostacoli è una cosa "normale".
A questo proposito, uno dei difetti del nostro Paese è che i tecnici continuano tutt'oggi a laurearsi senza avere spesso il minimo concetto di quello che rappresenta questo tipo di problema; occorre quindi pretendere che la "formazione del tecnico" sia adeguata.
- Nelle riunioni del gruppo di lavoro n.5, è emersa l'esigenza condivisa di approfondire (in sede di Conferenza Nazionale), diversi e fondamentali argomenti tra i quali:
- informazione e formazione ai vari livelli (spot, video, etc.) sulla necessità di pervenire alla "città per tutti";
- coordinamento e razionalizzazione delle leggi e delle normative vigenti;
- predisposizione di orientamenti e linee - guida per gli aspetti applicativi e progettuali;
- aggiornamento "mirato" rispetto ai diversi settori competenza di Enti e Amministrazioni pubbliche e private;
- individuazione di sistemi di verifica sui finanziamenti pubblici per le nuove opere, restauri o ristrutturazioni;
- predisposizione degli standards, di linee - guida e coordinamento con il Codice della Strada per il rispetto delle normative per gli svantaggi sensoriali ed in particolare, per i non vedenti; il tema riveste particolare importanza in quanto finora è stato sempre sottovalutato;
- approfondimento delle modalità del trasporto pubblico accessibile di tipo ferroviario, tranviario, metropolitano, su gomma, marittimo, aereo;
- trasporto privato e relative facilitazioni riguardanti i veicoli, la circolazione (contrassegno speciale) e la patente di guida;
- predisposizione di direttive per la istituzione di servizi di ausilio per le zone pedonali, per persone a ridotta mobilità (shop mobility).
Sull'argomento dei trasporti e mobilità è stato elaborato nell'ambito del relativo sottogruppo un documento di lavoro che contiene alcune considerazioni e proposte su cui approfondire la discussione.
- In conclusione, secondo il gruppo di lavoro è necessario:
- prevedere una direttiva del Consiglio dei Ministri per attribuire formalmente compiti di sviluppare le considerazioni emerse in sede di Conferenza alle due Commissioni Permanenti già attive (DM 236/89 - art.12 e DPR 503/96 - art.22 e legge 104/92 - DM Solidarietà Sociale 16/12/96), integrate da una rappresentanza della Consulta Permanente istituita con DM Solidarietà Sociale 30/12/96;
- predisporre efficaci campagne sui media per la sensibilizzazione al diritto della "città per tutti e al comfort urbano";
- inserire nei corsi universitari di Architettura ed Ingegneria la "disciplina" dell'accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche, essenziale per le competenze professionali;
- prevedere una formazione specifica delle figure tecnico - amministrative coinvolte nei processi decisionali di progettazione nell'ambito dei diversi Enti ed Amministrazioni;
- coordinare, armonizzare e diffondere "testi unificati" e "linee - guida" per informare ed interpretare i numerosi provvedimenti legislativi vigenti;
- inserire nell'agenda dell'attuale Governo l'obiettivo irrinunciabile dell'accessibilità e mobilità delle persone svantaggiate come obiettivo di fine legislatura.