Un itinerario certo del prendersi cura
La focalizzazione della discussione ha riguardato i seguenti argomenti: occorre passare dalla proclamazione dei diritti (servizi riabilitativi e assistenziali) alla loro esigibilità attraverso l'assunzione di azioni concrete;
la situazione di non esigibilità si rivela altamente critica quando si parla di servizi per disabili adulti e quando si parla di alcune regioni (centro e sud). Ogni azione riabilitativa negata o non corretta abbassa la qualità della vita e rende pesantemente oneroso l'intervento assistenziale degli Enti locali;
per le proposte concrete (quindi al di là delle dichiarazioni di principio) si avverte una certa diversificazione:
si riconosce il ruolo della famiglia, quale istituzione assistenziale, spesso impegnata a tempo pieno e a tutto campo sul problema;
alcune associazioni chiedono un intervento forte sulla questione delle provvidenze economiche Si denuncia da una parte I' attuale disparità di trattamento a parità di condizioni di gravità e dall'altra si richiede di riconoscere alle famiglie, che mantengono in casa i disabili adulti, l'essere fornitori di un servizio assistenziale, e quindi il diritto ad assegni economici aggiuntivi oppure alla concessione di sgravi fiscali consistenti;
in ordine all'organizzazione dei servizi occorre una chiara presa di posizione sulla possibilità di rendere obbligatoria l'integrazione degli interventi sanitari con quelli sociali. Si avverte inoltre una pericolosa tendenza che è quella di spostare parte consistente degli interventi in favore dei disabili adulti dal settore sanitario (atto dovuto) al settore assistenziale (atto discrezionale);
il gruppo di lavoro è poi orientato a suggerire un'organizzazione dei servizi che, adottando i riferimenti di esito più che di patologia, possa sorreggere il disabile a secondo delle necessità relative all'autosufficienza (le normali attività della: vita) oppure di autonomia (possibilità di non dipendenza da altri) oppure necessità contemporanee di autosufficienza e autonomia, sulla prospettiva del dopo di noi si concorda sul fatto che tale evento debba essere preparato dai familiari con un programma del durante noi, avendo così un tempo utile per una verifica ed eventualmente per possibili aggiustamenti. Le proposte concrete non sono state ancora formulate; pareri contrastanti si sono avuti sui provvedimenti riguardanti l'amministratore di sostegno e le questioni legate alla reversibilità del pensioni;
tra le possibili soluzioni operative, per orientare con concretezza la riorganizzazione dell'attuale sistema di risposte, si suggerisce - come impegno finale della conferenza, la possibilità di un'azione programmata o meglio ancora di un progetto /obiettivo handicap, prevedendo tra l'altro uno standard minimo di servizi da fare adottare a tutte le regioni.
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