I percorsi della riabilitazione per la qualità della vita
Il quadro di riferimento.
Il quadro di riferimento attuale è caratterizzato da trasformazioni culturali, sociali, e tecniche che la legge 104 ha attivato e rappresentato. Si è sviluppato un processo che ha assunto ormai una notevole complessità e una assai ampia articolazione del rapporto tra bisogni degli individui e risposte dei servizi. Permangono contraddizioni di impostazioni culturali e normative derivanti dalla precedente legislazione (vedi legge 118/71). Tale processo è in questa fase difficilmente inquadrabile in un omogeneo e integrato complesso sia normativo che di indirizzi e pratiche operative.
Accanto a esperienze di alto significato sociale e tecnico, ben radicate nei loro territori , attente al sorgere dei nuovi bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie, convivono anche situazioni di difformità e carenze negli investimenti e nella disponibilità di risorse, di eterogeneità e frammentazione negli interventi, oltre che di vere e proprie inadempienze.
Aspetti di particolare incidenza risultano essere l'insufficienza di strumenti per garantire con continuità e efficacia: il rispetto dei diritti enunciati, l'obbligatorietà nell'erogazione degli interventi e la definizione dei loro livelli essenziali, l'integrazione dei servizi e la precisazione dei livelli di responsabilità.
I concetti di presa in carico e riabilitazione.
In questo quadro di riferimento vanno ridefiniti i concetti di presa in carico e riabilitazione. Presa in carico è il processo integrato e continuativo e il governo di un insieme articolato e coordinato di interventi che incidono sulle condizioni che ostacolano l'inserimento sociale, scolastico e lavorativo e favoriscono il più completo dispiegarsi della personalità dei singoli individui. Processo che, se pure rispettoso delle scelte personali degli individui e delle loro famiglie, è influenzato dalla entità e qualità delle risorse esistenti, dai livelli di integrazione tra servizi e istituzioni oltre che dalla loro capacità di garantire con continuità il coerente evolversi dei percorsi di vita.
Riabilitazione è il complesso di interventi orientati a contrastare gli esiti dei deficit, a sostenere il raggiungimento dei livelli massimi di autonomia fisica, psichica e sociale, a promuovere il benessere psichico e la più ampia espressione della vita relazionale e affettiva. In una visione così globale riabilitazione diviene quindi processo in cui dinamicamente si articolano competenze professionali, funzionamento in rete dei servizi e integrazione tra sanitario e sociale; come tale la riabilitazione deve essere un diritto fruibile su tutto il territorio nazionale e quindi vanno sanzionate le eventuali inadempienze ma anche attivati sistemi incentivanti e premianti. Va ribadito che la corretta applicazione delle strategie riabilitative produce sostanziali risparmi negli interventi successivi e che le risorse necessarie dovrebbero derivare anche da una razionalizzazione degli interventi basata su indagini territoriali dei bisogni e delle disponibilità, sul rigore delle metodologie e sui dati della ricerca scientifica.
Per permettere un salto di qualità nella presa in carico e negli interventi di riabilitazione è importante la diffusione omogenea su tutto il territorio nazionale di una metodologia capace di abbracciare la globalità delle condizioni socio-sanitarie i cui capisaldi siano: percorsi diagnostici in sintonia con le classificazioni internazionali (e in questo contesto diviene estremamente necessario l'utilizzo della nuova classificazione della Organizzazione Mondiale della Sanità sulle condizioni di handicap ICDH-2 anche per le sue implicazioni culturali), la definizione di programmi riabilitativi personalizzati attraverso l'utilizzo di sistemi di accertamento e valutazione standardizzati, la verifica del raggiungimento degli obbiettivi prefissati e della qualità degli interventi attuati.
Punti di particolare attenzione.
Risultano punti che richiedono particolare attenzione sul piano dei contenuti la revisione dei criteri per l'accertamento dell'invalidità, il potenziamento degli interventi precoci, l'adeguamento dei servizi ai bisogni degli adolescenti e degli adulti, la definizione e la copertura finanziaria certa delle prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, l'identificazione del ritardo mentale e dei gravi disturbi della comunicazione e dell'interazione sociale come una delle aree fondamentali di contrasto ai processi di nuova cronicità e emarginazione e quindi come priorità su cui indirizzare risorse ed interventi innovativi, promozione di progetti di ricerca epidemiologica e statistica.
Sul piano organizzativo generale punti di particolare significatività risultano essere quelli di una distribuzione delle risorse coerente ai bisogni e alle disuguaglianze tra territori, della definizione di parametri essenziali e obbligatori dell'offerta dei servizi, della ricomposizione a livello del distretto di base delle attività sanitarie e sociali con la essenziale esplicitazione dei livelli di responsabilità.
Un nuovo lessico per i servizi.
Per affrontare compiutamente la realtà attuale devono configurarsi come un più adeguato e abituale lessico dei servizi nuovi concetti e prospettive operative: l'autodeterminazione e l'opportunità della scelta individuale in un ventaglio di soluzioni sociali e sanitarie, la regolamentazione dei criteri per l'accreditamento dei servizi pubblici e privati, gli indicatori di valutazione della qualità degli interventi e di quella percepita dagli utenti/clienti, la carta dei servizi, i percorsi di vita e la valutazione della sua qualità sia per il singolo individuo e per la sua famiglia, i protocolli di intesa interservizi e interistituzionali, gli accordi di programma.
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